Nell’ultimo numero della Rivista “Scalabriniani” è possibile consultare una sezione dedicata esclusivamente all’impegno dei Missionari Scalabriniani in diverse parti del mondo. Tra queste, ecco la storia della casa di accoglienza creata da Mauro Verzeletti a El Salvador.

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I collaboratori e volontari della Casa del Migrante a El Salvador

Sono anni che diverse persone abbandonano il Sud America per cercare fortuna negli Stati Uniti. L’aspetto meno conosciuto di questo fenomeno, però, riguarda i pericoli e l’incertezza che ogni essere umano vive durante il viaggio. Tuttavia, la speranza di uscire dalla povertà e dalla miseria, spinge diverse persone a proseguire questo viaggio, anche a costo della propria vita.

Data la scarsità di soldi e le poche certezze, nel 2018 il missionario scalabriniano Mauro Verzeletti ha creato una casa di accoglienza a El Salvador per tutti coloro che attraversavano la zona in direzione degli Stati Uniti. In questo modo, si offriva un luogo dove poter riposare e dove trovare una sicurezza che veniva a mancare durante diverse soste del viaggio.

Festa con i figli dei migranti presso la casa di accoglienza

Il flusso migratorio negli anni andò scemando, soprattutto a causa della dilagante violenza che colpì il Salvador e che portava molte persone a preferire di attraversare l’Honduras, per avere un viaggio più sicuro.

Per questo, negli anni la casa di accoglienza diventò un luogo specifico in cui far rifugiare salvadoregni, costretti a fuggire a causa di una mafia che aveva gradualmente preso il controllo del Paese. Da tempo, infatti, le bande criminali avevano preso il controllo delle strade e le loro attività criminali erano in costante crescita. Minacce, attentati, spaccio di droga e assassinii erano all’ordine del giorno e la mancanza di intervento da parte dello Stato fece sì che la popolazione non avesse altra scelta che scappare.

Il clima di terrore a El Salvador

A tal proposito, la casa di accoglienza creata dai missionari scalabriniani ne ospitò molti in attesa di trovare loro una sistemazione sicura nel paese o all’estero. Dopo la riduzione del tasso di criminalità grazie a un governo esente dalla corruzione, la casa di accoglienza creata da Mauro Verzeletti cambiò nuovamente il suo scopo. Difatti, un nuovo aumento dei flussi migratori ha reso questo luogo un posto di passaggio in cui diversi migranti si fermano per guadagnare qualche soldo, vendendo caramelle o pulendo i vetri ai semafori, in attesa di ripartire. Nella casa Scalabriniana, i migranti ricevono vitto, alloggio, cure mediche e assistenza legale, riprendendo il coraggio per continuare il loro viaggio verso la “Terra Promessa”, con l’aiuto di Dio.

Oggi, il responsabile della casa di accoglienza è p. Maestrelli, che ha inviato anche tutte le informazioni riguardanti la storia della casa di accoglienza e il suo scopo passato e presente.

 

Per approfondire: link alla Rivista Scalabriniani