Giornata Mondiale del Rifugiato: un’opportunità di riflessione e consapevolezza sulle migrazioni forzate
Nel 2001 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituisce la Giornata Mondiale del Rifugiato che si tiene ogni 20 giugno per ricordare tutte le persone costrette a lasciare le proprie case a causa di conflitti, persecuzioni e violazioni dei diritti umani. È questa un’opportunità per riconoscere la sofferenza dei rifugiati e riflettere sulle sfide da loro affrontate in cerca di sicurezza e protezione.
Alla luce di ciò, non possiamo non tenere in considerazione il dramma avvenuto nei giorni scorsi. La strage dei migranti lungo le coste dell’Egeo è una dolorosa testimonianza delle tragiche conseguenze delle crisi umanitarie che affliggono il mondo e delle politiche securitarie sull’immigrazione. Navi sovraffollate e insicure, famiglie in fuga da conflitti e persecuzioni sono state lasciate morire senza dare loro soccorso. Le acque dell’Egeo, che un tempo hanno ospitato antiche civiltà e rotte commerciali, ora si sono trasformate in teatro di morte. Questi naufragi, quasi procurati, mettono in luce l’urgente necessità di un approccio globale alla gestione dei flussi migratori, garantendo la sicurezza dei migranti e rispettando i loro diritti fondamentali.
Ispirati da San Giovanni Battista Scalabrini, i Missionari scalabriniani presenti in Europa e Africa, da molti anni, si impegnano in azioni di sostegno, cooperazione e ricerca di risposte umane e solidali alle complesse dinamiche delle migrazioni forzate, soprattutto in Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Sudafrica e Uganda.
cc: avvenire.it