Giornata Mondiale del Rifugiato: un’opportunità di riflessione e consapevolezza sulle migrazioni forzate

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Nel 2001 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituisce la Giornata Mondiale del Rifugiato che si tiene ogni 20 giugno per ricordare tutte le persone costrette a lasciare le proprie case a causa di conflitti, persecuzioni e violazioni dei diritti umani. È questa un’opportunità per riconoscere la sofferenza dei rifugiati e riflettere sulle sfide da loro affrontate in cerca di sicurezza e protezione.

Alla luce di ciò, non possiamo non tenere in considerazione il dramma avvenuto nei giorni scorsi. La strage dei migranti lungo le coste dell’Egeo è una dolorosa testimonianza delle tragiche conseguenze delle crisi umanitarie che affliggono il mondo e delle politiche securitarie sull’immigrazione. Navi sovraffollate e insicure, famiglie in fuga da conflitti e persecuzioni sono state lasciate morire senza dare loro soccorso. Le acque dell’Egeo, che un tempo hanno ospitato antiche civiltà e rotte commerciali, ora si sono trasformate in teatro di morte. Questi naufragi, quasi procurati, mettono in luce l’urgente necessità di un approccio globale alla gestione dei flussi migratori, garantendo la sicurezza dei migranti e rispettando i loro diritti fondamentali.

Ispirati da San Giovanni Battista Scalabrini, i Missionari scalabriniani presenti in Europa e Africa, da molti anni, si impegnano in azioni di sostegno, cooperazione e ricerca di risposte umane e solidali alle complesse dinamiche delle migrazioni forzate, soprattutto in Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Sudafrica e Uganda.

cc: avvenire.it

L’aiuto dei Missionari scalabriniani ai migranti

In Francia, ad esempio, nella Parrocchia di Saint-Bernard de la Chapelle, numerosi volontari dispensano cibo, vestiario e sostegno a quanti fra migranti e rifugiati si rivolgono al servizio chiamato “abri”, che significa “riparo”, “rifugio”. A Calais, zona cruciale di passaggio di migranti e rifugiati verso il Regno Unito, è prevista prossimamente l’assunzione di un’opera di assistenza logistica e giuridica agli esuli in transito che, spesso, devono restare sul posto anche più di un anno.

In Italia, nella “Casa Scalabrini 634” di Roma, alcune decine di rifugiati statutari vengono accompagnati dai membri dell’ASCS (Agenzia scalabriniana per la cooperazione e lo sviluppo) nel loro cammino verso l’autonomia e l’integrazione sociale e professionale. Iniziative di solidarietà, di assistenza psicologica, sociale e giuridica verso i rifugiati, soprattutto donne, sono realizzate nelle Parrocchie scalabriniane del Carmine a Milano e dei Santi Filippo e Giacomo a Reggio Calabria.

In Spagna, ad Algeciras, città della diocesi di Cadice e Ceuta, partendo dalla parrocchia di Nuestra Señora del Carmen, gli scalabriniani hanno stretti contatti di collaborazionee con la pastorale dei migranti in transito dall’Africa all’Europa e con il “Centro de Estancia Temporal de Inmigrantes” (CETI), principale centro d’accoglienza istituzionale per migranti e rifugiati nel Paese.

In Svizzera, sia a Basilea con i volontari del “Gruppo Senza Frontiere” che a Berna, con il Gruppo Volontari per i Rifugiati (GVR), in contatto con il Centro Federale di prima registrazione di Berna e i vari centri cantonali, i giovani laici delle missioni scalabriniane realizzano iniziative di sostegno sociale, economico e ricreativo in favore dei rifugiati accolti nei centri, con raccolte di giocattoli per i bambini e di vestiti per gli adulti. Oltre a ciò, aiutano anche con il progetto “sport e inclusione”, dove una società di pallavolo coinvolge insieme agli scalabriniani giovani rifugiati nelle loro squadre, con il progetto psicoterapeutico di formazione di leaders eritrei all’accompagnamento di persone traumatizzate dall’esilio. Sempre a Berna gli scalabriniani sono partner del progetto “Beim Namen nennen”, cioè “chiamarli per nome”: un progetto ecumenico per fare memoria delle oltre 50’000 persone morte nel mediterraneo negli ultimi anni.

Giornata mondiale del rifugiato: un’occasione per riflettere

In Sudafrica, sia a Città del Capo che a Johannesburg, i Missionari scalabriniani animano comunità d’immigrati da vari paesi dell’Africa australe e centrale, molti dei quali richiedenti asilo e rifugiati secondo la definizione della Convenzione di Ginevra. Oltre all’assistenza socio-giuridica-professionale offerta ai rifugiati dal nostro SCCT-Scalabrini Center di Cape Town, è ugualmente operativo un centro di assistenza medica e sociale nella Parrocchia scalabriniana di St. Patrick di Johannesburg.

In Uganda, ultima presenza pastorale da poco aperta, gli scalabriniani garantiscono una presenza di accompagnamento e sostegno ai rifugiati raccolti nel nord del Paese nel campo profughi di Adjumani.

Se quelli sopra descritti sono gli impegni diretti degli Scalabriniani con i rifugiati, non vanno dimenticate le numerose attività di studio, sensibilizzazione e coordinamento pastorale che i missionari conducono in tutta la Regione anche attraverso i centri di studio e i media.

Anche quest’anno, allora, la Giornata Mondiale del Rifugiato offre l’opportunità di sensibilizzare l’opinione pubblica, alla ricerca di una visione globale e cooperativa per affrontare le questioni relative ai rifugiati, che comprenda la prevenzione dei conflitti, il rispetto dei diritti umani e la promozione di soluzioni sostenibili a lungo termine.

In un periodo in cui i diversi governi nazionali cercano di ridurre sempre più i limiti della protezione da garantire a migranti e rifugiati, vogliamo ribadire l‘importanza del riconoscimento dei diritti umani dei rifugiati, primo fra tutti, il diritto all’asilo e alla protezione internazionale.

È fondamentale che i governi adottino politiche e misure legislative che garantiscano l’accesso all’asilo, nelle sue diverse forme, e la tutela della sicurezza e dignità dei rifugiati. E, allo stesso tempo, sosteniamo l’importanza di promuovere l’integrazione sociale ed economica dei rifugiati nelle comunità di accoglienza. Attraverso l’accesso all’educazione, ai servizi sanitari e alle opportunità di lavoro, i rifugiati possono ricostruire le proprie vite, contribuendo cosi’ allo sviluppo delle società in cui si insediano.

In questa giornata, desideriamo rendere omaggio a quanti si impegnano a fornire assistenza e protezione ai rifugiati: organizzazioni umanitarie, operatori solidali, volontari e missionari scalabriniani nel mondo. Il loro impegno e dedizione sono fondamentali per garantire che i rifugiati possano superare le difficoltà incontrate nel loro percorso ad ostacoli verso una vita migliore.

Invitiamo tutti a celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato promuovendo la consapevolezza, la solidarietà e l’impegno per la protezione dei rifugiati. Insieme possiamo costruire un mondo più giusto e inclusivo, in cui ogni individuo abbia il diritto di vivere in pace e sicurezza, indipendentemente dal proprio paese di origine.

«Fare il bene, fare tutto il bene possibile, farlo nel miglior modo possibile».