“La Domenica del Mare non è solo una giornata speciale per la Chiesa cattolica, ma anche per altre denominazioni cristiane, come anglicani e protestanti. È una celebrazione ecumenica in cui si invitano i fedeli a pregare per la gente del mare, per il lavoro che fanno e per i diversi problemi che affrontano”.
Così Padre Bruno Ciceri, Missionario Scalabriniano e collaboratore dal 1996 di Stella Maris, presenta la Domenica del Mare, istituita ufficialmente nel 1975. Si tratta di una giornata fondamentale per offrire il proprio supporto, attraverso la preghiera e la commemorazione, ai pescatori e ai numerosi marittimi che lavorano instancabilmente sulle imbarcazioni di grandi dimensioni, contribuendo al trasporto delle merci in tutto il mondo. Grazie al loro impegno quotidiano, l’industria della pesca e l’economia globale prosperano, fornendo stabilità ai mercati internazionali. Nonostante il loro ruolo essenziale nell’economia mondiale, spesso questi valorosi uomini e donne rimangono invisibili agli occhi della società. Le lunghe distanze tra i porti e le città, le barriere culturali e linguistiche e i pregiudizi che circondano gli “stranieri” e i marinai in generale contribuiscono ad isolare queste persone, allontanando le loro difficoltà e sfide dalla nostra realtà quotidiana.
Come spiega Padre Bruno Ciceri, “i lavoratori del mare sono lontani dalla famiglia per mesi, soprattutto coloro che provengono dai Paesi in via di sviluppo e che rimangono lontani da casa anche per 2 o 3 anni. Si tratta di un lavoro molto stressante, logorante, che spesso non permette loro neanche di scendere a terra quando arrivano nei porti”.
Padre Bruno Ciceri è un Missionario Scalabriniano e ha lavorato con Stella Maris dal 1996. La prima esperienza con i marittimi fu a Manila, dove rimase per circa 11 anni, per poi spostarsi al porto di Kaohsiung, a Taiwan, dove ricopriva il ruolo di Cappellano. Successivamente, dal 2008 al 2015, è stato Direttore di Stella Maris a livello internazionale, coordinando l’attività di diversi centri in giro per il mondo.
Qual è l’importanza di Stella Maris per i marittimi?
“La presenza di Stella Maris è fondamentale nel porto perché i marittimi ci conoscono, siamo un punto di riferimento per loro. I marittimi sanno che non abbiamo interessi o secondi fini quando li aiutiamo e, quando saliamo a bordo, lo facciamo solo per aiutarli e per essere a loro servizio”.
Ci sono degli episodi importanti che ricorda del servizio offerto ai marittimi?
“Ci sono molti episodi importanti che potrei ricordare. Tutti si riassumono nel fatto che quando si è risolto un caso, dall’essere riusciti a far in modo che venissero pagati degli stipendi ai marittimi in attesa o da aiutare questi ultimi abbandonati a tornare a casa dalle loro famiglie, si avverte la grande riconoscenza che i marittimi hanno per il servizio e il supporto dato”.
Ci sono stati dei periodi particolari in cui Stella Maris si è rivelata fondamentale per i marittimi?
“La pandemia è stato un periodo molto particolare ed è stato un momento in cui Stella Maris ha offerto grande supporto ai marittimi e alle famiglie in un momento di estrema difficoltà. Le famiglie dei marittimi nelle Filippine, per esempio, hanno ricevuto dei buoni per andare nei supermercati e potersi permettere di comprare del cibo. O anche in India, per citare un’altra situazione, i Cappellani di Stella Maris preparavano pacchi di cibo che venivano distribuiti alle famiglie dei marittimi. L’organizzazione ha anche offerto delle schede telefoniche in Polonia ai marittimi per poter sentire i loro cari e, con la guerra in corso, ha offerto accoglienza ai rifugiati ucraini delle famiglie dei marittimi.
Stella Maris è sempre vicina ai marittimi in modo pratico e concreto, ma l’aiuto non termina con la risoluzione di un caso.
Come spiega Padre Bruno Ciceri, difatti, dopo aver superato una difficoltà insieme, si rimane in contatto con i lavoratori, ci si sente e, a differenza del passato durante cui non c’erano mezzi per poter comunicare a distanza, ora i rapporti vengono coltivati.
Altro aiuto fondamentale offerto da Stella Maris ai marittimi riguarda la spiritualità. Nelle Filippine, per esempio, a maggioranza cattolica, i cappellani hanno un ruolo fondamentale perché creano un rapporto spirituale e religioso con i marittimi. Se, invece, i marittimi sono legati a una religione diversa, Stella Maris offre un supporto emotivo profondo e importante, aiutandoli a raggiungere anche i luoghi di culto più idonei alla loro fede.
Alla domanda: “Che cos’è che Stella Maris fa di diverso rispetto agli altri”, Padre Bruno Ciceri ha dato una risposta così spontanea e naturale da far comprendere pienamente il lavoro dell’organizzazione. Il Missionario Scalabriniano, difatti, ha affermato:
“Nessuno chiede mai alle persone che fanno parte dell’equipaggio come stanno. Stella Maris, invece, lo fa sempre. Quando andiamo a bordo delle navi, chiediamo sempre ai marittimi come si sentono, di cosa hanno bisogno, come stanno veramente. È questo che fa la differenza”.
Grazie a queste parole, possiamo comprendere fino in fondo sia l’importanza della Domenica del Mare, che ci offre l’opportunità di dare sostegno emotivo e spirituale ai marittimi che affrontano indicibili sfide ogni giorno, sia il fondamentale aiuto offerto da Stella Maris, che si pone al servizio dei lavoratori del mare per poter garantire loro supporto, sussidi e aiuto concreto.
In particolare, quest’anno, in cui ricorrono gli 85 anni dell’Associazione Stella Maris di Ravenna, fondata il 29 giugno 1938, si terrà una celebrazione per la Domenica del Mare nella Parrocchia di S. Cuore a Porto Corsini e nella Chiesa dellʼAssunzione della B. V. Maria in Marina Romea. La celebrazione della Santa Messa di sabato 8 e di domenica 9 luglio 2023 sarà presieduta da don Luca Centurioni, già cappellano di bordo per gli equipaggi delle navi.
L’invito, dunque, è quello di unirsi nella preghiera assieme ricordando i marittimi, i pescatori e le loro famiglie. Sarà un modo per condividere e celebrare insieme la Domenica del Mare e per riconoscere l’importanza di questa giornata.