Dal 22 al 27 ottobre 2023, 40 tra sacerdoti, suore e laici, si sono riuniti a Roma impegnati nell’accompagnamento spirituale e missionario dei migranti portoghesi e lusofoni (capoverdiani, brasiliani, guineani) nel continente europeo.

“La diversità dei volti nella Chiesa: dialogo con la cultura” è stato presieduto da D. Manuel Quintas, vescovo di Algarve, membro della Commissione episcopale per la mobilità umana (CEP), e dal direttore nazionale della Pastoral das Migrações in Germania, Dottor Lucas Schreiber. L’incontro annuale è organizzato dalle delegazioni di missionari portoghesi provenienti da Germania e Svizzera, con il sostegno dell’OCPM.

Hanno partecipato missionari da 7 paesi: Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Svizzera.

In un’Europa in crisi di valori, in continuo cambiamento culturale, che si divide quando si pensa e si agisce sui flussi migratori; in un’Europa in cui crescono il nazionalismo e il razzismo, la xenofobia e la violenza; i partecipanti al Meeting, che vedono invece nei cambiamenti non una situazione di difficoltà, ma una nuova nascita verso una nuova vita, sono arrivati alle seguenti conclusioni:

– La diversità culturale, frutto dell’accelerazione della globalizzazione, sempre più presente nelle parrocchie, nei movimenti e nelle comunità migranti, non costituisce in alcun modo una minaccia per l’unità della Chiesa, che è una famiglia dal volto pluriforme;

– La lingua portoghese che riunisce, in un contesto di migrazione, cristiani di diverse culture e nazioni in un’unica comunità cristiana, è impegno di evangelizzazione e testimonianza di universalità nella Chiesa locale: porzione del popolo di Dio.

– Il riconoscimento reciproco della diversità delle situazioni e delle culture – da parte della comunità indigena e della comunità migrante – è condizione della prossimità, della solidarietà e dell’incontro tra le persone e i popoli.

– Il processo di inculturazione della fede richiede conoscenza, ascolto e preghiera alla luce della dinamica pasquale: passione, morte e risurrezione.

– Nel dialogo interculturale e interreligioso, tensioni e resistenze fanno parte del cammino per costruire una comunità/parrocchia che vuole includere tutti e tendere la mano a tutti per annunciare loro il Regno della Pace e della Giustizia.

– Le Chiese locali in Europa presentano una diversità di modelli pastorali, a seconda della particolare situazione ecclesiale, nell’accompagnamento spirituale e missionario dei migranti e dei rifugiati fino al punto, in alcuni casi, di discostarsi dagli Orientamenti pastorali comuni del Dicastero per la Salute Settore mobilità.

– La dimensione dell’Universalità della Fede e della Chiesa è vissuta nella comunione, partecipazione e missione nella Chiesa particolare e sinodale dove migranti e rifugiati, con il desiderio di una vita migliore, sono segni vivi di Tempi Nuovi e provvidenziali artigiani del Nuovo Terra.

– La Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona 2023 è stata per le comunità della diaspora portoghese un “valore aggiunto” per l’emergere e il consolidamento di gruppi di giovani di lingua portoghese. Per le Chiese d’Europa, il Portogallo è stato un esempio di genuina ospitalità, testimonianza di volontariato e di eccellente cooperazione tra parrocchie e comuni.


All’incontro hanno partecipato la prof.ssa Teresa Messias, dell’Università cattolica portoghese di Lisbona; don Fabio Baggio, segretario aggiunto della Sezione Migranti e Rifugiati con l’équipe che compone la nuova struttura del Dicastero; monsignor Mário Rui de Oliveira, dell’Università Cattolica Portoghese di Lisbona; la Corte Suprema della Segna Apostolica e Daniela Moretti, della Comunità di S. Egidio di Roma. I partecipanti hanno visitato il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e la Comunità di S. Egidio nel quartiere romano di Trastevere.

Mercoledì, in comunione con il Sinodo in corso in Vaticano, hanno assistito all’udienza del Santo Padre Francesco, il quale, ispirandosi alla memoria dei santi Cirillo e Metodio, ha invitato all’inculturazione della Fede e alla necessità di tradurre il Vangelo di Gesù Cristo negli alfabeti degli uomini di oggi.