Ritornando al 25 aprile – Commemorazione della Liberazione
Il 25 aprile Pierantonio Ganazzin, in un post apparso sui social media (il post originale), scriveva: «Siccome non si sapeva ancora le intenzioni degli alleati, la popolazione bassanese viveva in uno stato d’ansia enorme, non tanto per quei pochi soldati tedeschi rimasti visto che era evidente che prestissimo sarebbero partiti, la vera paura era per un eventuale bombardamento aereo alleato nel caso appunto che le truppe tedesche non si fossero ritirate del tutto… Verso mezzogiorno di quel 29 aprile l’avanguardia delle truppe americane entra nell’Istituto Scalabrini incontrando tre chierici di Boston i quali si affrettano a spiegare ai connazionali che oramai non ci sono più tedeschi in città, i soldati americani si affrettano a comunicare la notizia via radio ai vari comandi i quali sospendono il temuto bombardamento aereo».
Cosa sappiamo di questi “3 chierici scalabriniani… di Boston”?
Consultando gli Archivi Generali della Congregazione Scalabriniana risulta che, nel 1945, nel Seminario Scalabrini di Bassano si trovavano tre giovani: Salvatore De Vita (biografia), Lorenzo Valentino e John Di Vito. Salvatore e Lorenzo erano nati (rispettivamente nel 1912 e nel 1919) a Chicago da genitori italiani, mentre John era nato nel 1921 a L’Aquila ed è emigrato con la famiglia negli USA.
Dopo aver fatto l’anno di noviziato a Crespano nel 1939/40, non potendo rientrare in America a causa dello scoppio del conflitto mondiale, i tre giovani hanno continuato gli studi a Cermenate (Como) e dal 1943 al 1946 a Roma e a Bassano del Grappa. In seguito, hanno svolto il loro ministero sacerdotale tra gli italiani e i latinoamericani negli USA. P. John Di Vito (morto nel 2009) è stato anche a Milano, con i cattolici di lingua inglese. Si può quindi presumere che principale artefice del dialogo con l’esercito americano a Bassano del Grappa possa essere stato P. Salvatore De Vita (cfr. biografia allegata), il più anziano e già sacerdote da un anno, allontanatosi temporaneamente da Roma, dove studiava. Non è da trascurare che pochi giorni prima, il 15 aprile nel viaggio tra Bassano e la capitale con un camion di viveri, un confratello scalabriniano di 20 anni, Fr. Secondo Bruno Dal Bello, originario di Fonte (TV), perse la vita in una imboscata nei dintorni di Terni.
Il 1° marzo, sempre del 1945, P. Augusto Parinetto, originario di Crespano, fu bastonato a sangue dalle camicie nere che cercavano partigiani nascosti nella canonica di Nove (VI), dove il padre dava il suo aiuto in parrocchia. Morto il 12 giugno per le conseguenze del pestaggio, è stato dichiarato “martire della libertà” .
LA BREVE VITA DI PADRE AUGUSTO Scalabriniano, martire della libertà 1919-1945