Inaugurato il St. Patrick’s Community Health Centre

I partecipanti a un corso fidanzati, appartenenti a un gruppo di nuova generazione emigrata a Basilea

Il 2 ottobre 2021 è stato inaugurato a Johannesburg un centro scalabriniano per fornire assistenza medica di base e supporto a rifugiati, migranti e alle comunità locali

Il 2 ottobre 2021 è stato inaugurato a Johannesburg, in Sudafrica, il St. Patrick’s Community Health Centre, un centro per fornire assistenza medica di base e supporto a rifugiati, migranti e alle comunità locali.

Aiutare una comunità vulnerabile

L’evento è avvenuto alla presenza di monsignor Buti Tlhagale, vescovo dell’arcidiocesi di Johannesburg (e figura di collegamento della conferenza dei vescovi cattolici dell’Africa meridionale per i migranti e i rifugiati), di alcuni dei partner del progetto (come il Jesuit Refugee Service JRS), del parroco della parrocchia di St. Patrick La Rochelle, il missionario scalabriniano padre Jorge Guerra, e di alcuni tra dottori e infermiere che comporranno il team di assistenza.

«Quel giorno era il giorno liturgico degli angeli custodi, che ci ricorda che siamo circondati dalla cura vigile e dall’intercessione degli angeli, che sono sempre davanti a Dio – ha dichiarato padre Filippo Ferraro, direttore dello Scalabrini Institute for Human Mobility in Africa (SIHMA) La nostra assistenza sociale e medica ai migranti e ai rifugiati sarà un modo per noi, per grazia di Dio, di aiutare nella vita di una comunità vulnerabile».

Un luogo di carità

L’idea del centro è nata nel 2019, quando si è pensato di aprire una nuova sede scalabriniana a Johannesburg, dove esisteva già un servizio di cura pastorale per migranti e rifugiati e per la popolazione vulnerabile locale nella zona di Rosettenville. La scelta è caduta sulla parrocchia di St Patrick, dove gli scalabriniani sono dal 2011 al servizio di molte comunità (congolese, zimbabwese, angolana, nigeriana tra le altre) e che si trova al centro di una zona economicamente impoverita e piena di criminalità.

Grazie anche alla presenza della Società di San Vincenzo De Paoli e al gruppo di carità di Madre Teresa, la parrocchia è ben nota alla comunità locale per le sue iniziative di solidarietà suoi atti di carità ed è quotidianamente frequentata da persone indigenti e vulnerabili che cercano cibo, riparo, assistenza sanitaria e lavoro.

Servizi medici di base

Il nuovo progetto vuole aggiungersi a quanto di buono si sta già facendo, fornendo soluzioni ulteriori ai diversi bisogni delle comunità locali e migranti, al fine di evitare sovrapposizioni. La pianificazione e la mappatura sono state fatte per definire la portata e i servizi forniti dal progetto (ad esempio i test della pressione sanguigna, della glicemia, del colesterolo, le visite ai bambini prima e dopo la nascita, la consulenza per l’HIV ecc).

«Una categoria molto vulnerabile sono le donne incinte che devono sostenere costi elevatissimi per visite, per il parto stesso e per i controlli pediatrici ha dichiarato padre Ferraro a LaVitaDelPopolo.it Questo uno dei motivi per cui abbiamo aperto la clinica a Johannesburg dove dottori e infermieri migranti e sudafricani offrono servizi medici di base. Anche ai locali: molti abitanti delle zone rurali infatti non registrano i bambini, con conseguenze disastrose. Per i servizi ci sono una serie di barriere come la distanza, la lingua, i costi, oppure problemi di corruzione. Noi investighiamo per avere il quadro più preciso e compiere azioni a livello locale con i dipartimenti di sanità e con il Governo per denunciare prassi incostituzionali».

Verde, come la speranza

Gli ampi locali (che includono un ambulatorio medico e una sala visite), si trovano nell’edificio che prima ospitava il convento delle suore domenicane e più recentemente il Collegio Biblico. Sono stati dipinti di verde, il colore di St. Patrick La Rochelle e che simboleggia la rottura delle catene, la libertà dalla schiavitù, la speranza e la vittoria sulla morte.

Il centro ospiterà anche una ramificazione del SIHMA, che ha sede a Cape Town e che a Johannesburg si occuperà di temi legati alla salute, ai traumi e le difficoltà incontrate da migranti e vulnerabili autoctoni. Altro tema caldo di cui si occuperà questo distaccamento del SIHMA è il contrasto al traffico di essere umani, con un avvocato dedicato allo scopo.