#WeCareForUkraine nelle missioni scalabriniane in Europa

I partecipanti a un corso fidanzati, appartenenti a un gruppo di nuova generazione emigrata a Basilea

Da Parigi a Londra, un’occhiata alle iniziative di solidarietà legate alla campagna di SIMN e ASCS in favore del popolo ucraino

#WeCareForUkraine è la campagna di raccolta fondi e sensibilizzazione lanciata dallo Scalabrini International Migration Network (SIMN) Europa – Africa attraverso l’Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo (ASCS) per rispondere all’emergenza umanitaria prodotta dalla guerra in Ucraina.

Da subito In Italia e in Europa la congregazione scalabriniana ha attivato una mobilitazione in supporto alla popolazione del paese colpito. Nelle sedi ASCS in Italia i servizi garantiti a migranti e rifugiati sono stati potenziati e sono state create attività ad hoc per intervenire nelle aree di particolare criticità.

Al di fuori dell’Italia, il SIMN Global ha deciso di sostenere #WeCareForUkraine rafforzando ulteriormente l’impegno messo in atto dal SIMN Europe Africa. In forme e modalità diverse i missionari scalabriniani presenti nelle varie missioni in Europa cooperano quindi a progetti di accoglienza, a raccolte di beni e finanziarie con enti locali e internazionali, o direttamente in collaborazione con ASCS. Vediamo queste iniziative nel dettaglio.

A Berna

In Svizzera le missioni scalabriniane di Berna, Basilea e Ginevra hanno collaborato a interventi umanitari, raccolte di beni di prima necessità e di fondi già inviati ad organizzazioni religiose ed enti civili locali impegnati a fornire servizi nel paese.

Le tre comunità di Berna (italiana, portoghese e spagnola) hanno organizzato in collaborazione con la comunità ucraina una veglia di preghiera per la pace e, su richiesta del Centro Richiedenti Asilo della città, la Missione Italiana ha messo a disposizione il teatro per alcune attività da programmare quando i bambini non saranno a scuola. La stessa MCI ha inoltre istituito un fondo da destinare ad aiuti urgenti e a progetti che seguirà direttamente e stampato in diverse lingue un volantino elaborato dai giovani che è stato utilizzato anche dal Comites (Commissione degli Italiani all’Estero) e dalla Missione Cattolica Italiana di Basilea, che trasporterà a Berna la raccolta del materiale di prima necessità da inviare agli sfollati.

A Parigi

Nella Missione Cattolica Italiana di Parigi, che ha raccolto fondi destinati a #WeCareForUkraine grazie al consueto impegno quaresimale, si è attivata tanta generosità che ha portato a raccogliere beni e indumenti poi distribuiti a famiglie di profughi della zona. La nostra missione, riferisce padre Barly Kiweme, è in contatto con la Basilica retta dagli Ucraini e si stanno pianificando alcuni momenti di preghiera insieme.

I missionari si stanno però occupando anche di altre situazioni di fragilità. In Ucraina allo scoppio della guerra c’erano anche altre persone straniere ora rifugiate, come diversi studenti africani. «Un giovane nigeriano proveniente dall’Ucraina, ad esempio, ha bussato alla porta della nostra missione intenzionato a raggiungere la Svezia e la missione lo ha sostenuto nel proseguire il suo viaggio».

In Lussemburgo

Anche in Lussemburgo si è vista crescere una grande generosità collettiva, condivisa sia dalla nostra comunità portoghese come da quella lussemburghese che sta rivivendo ciò che ha passato dopo la seconda guerra mondiale, trovandosi in un paese da ricostruire. Municipi e comuni hanno cercato delle case e delle famiglie disponibili ad accogliere. Una scuola sarà avviata specificatamente per bambini ucraini e la Chiesa ha aperto una linea telefonica di emergenza dedicata per rispondere alle diverse emergenze.

A Londra, racconta padre Francesco Buttazzo, le comunità italiana, portoghese e filippina hanno deciso di dedicare il Lenten Appeal (raccolta annuale di fondi in Quaresima) alla raccolta fondi da donare alla campagna di ASCS.