È tempo di dire: “Grazie!”

Nel suo messaggio per la Domenica del Mare, che si celebra il 10 luglio 2021, il cardinale Czerny ricorda quanto sia necessario per tutti noi il contributo dei marittimi
Si celebra il 10 luglio la Domenica del Mare 2022. «Sono i marittimi che ci permettono di beneficiare di ciò che abbiamo – ha ricordato nel suo Messaggio per l’occasione il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale – Dobbiamo ricordare che essi lavorano tutti i giorni della settimana, ogni settimana di contratto, per fornire tutto ciò di cui disponiamo. È tempo di dire: “Grazie!”».
Negli ultimi anni le difficoltà e le sfide affrontate dai lavoratori del mare sono aumentate. Non solo a causa della pandemia (che ha impedito a oltre 400mila marittimi di lasciare la nave alla fine del contratto e di tornare a casa), ma negli ultimi mesi anche a causa della guerra in Ucraina, un conflitto “ingiusto e immorale” che ha costretto gli equipaggi a navigare attraverso le mine nel Mar Nero e nel Mar d’Azov.
Una grave ingiustizia
Il periodo forzatamente lungo dei contratti ha provocato esaurimenti fisici e psicologici: «Le compagnie ricevono i guadagni, mentre i marittimi e le loro famiglie ne pagano il prezzo», si legge ancora nel messaggio. Dal dicastero dunque l’invito a non ignorare queste persone, che stanno vivendo un’ulteriore grave ingiustizia: «La maggior parte delle persone è di nuovo in grado di spostarsi liberamente. Ma non i marittimi. (…) Anche se sono completamente vaccinati, viene spesso negata loro la libera circolazione di cui godiamo. (…)
Questa discriminazione è tanto ingiusta quanto immorale. Dobbiamo tutti ricordare che l’innata dignità dei marittimi come esseri umani deve essere rispettata. Ovunque si trovino nel mondo, devono essere trattati allo stesso modo, senza alcuna discriminazione, e avere la stessa possibilità di lasciare i ristretti spazi della nave e scendere a terra, anche se solo per un breve periodo, per distendersi e rilassarsi».