Laici scalabriniani: non solo collaboratori e volontari

Le diverse esperienze nell’evoluzione del laicato scalabriniano, la varietà delle opportunità di coinvolgimento nel lavoro con i migranti e la differenza di prospettive nei vari contesti rendono difficile tracciare un profilo marcato dell’identità del laicato scalabriniano
Come leggiamo anche nei vari sussidi prodotti, nel 2012, durante il Capitolo Generale del ramo maschile, si provò a tracciare un profilo più specifico, fornendo una nomenclatura ampia della figura del laico scalabriniano, che differenzia i vari tipi in base alla possibilità e disponibilità al coinvolgimento nella missione con i migranti:
- vi sono i collaboratori, che svolgono una funzione attiva nelle varie strutture in cui operano i missionari scalabriniani, come le parrocchie, le missioni o le case per i migranti, senza far parte di una forma aggregativa specifica. Si tratta di collaborazione a livello locale e limitata a una particolare collocazione;
- vi sono poi dei volontari che sono venuti a contatto con il mondo scalabriniano, si sono appassionati all’impegno con i migranti e intendono dedicarvi parte del loro tempo. Si tratta di scelte specifiche, in genere per un periodo breve, e che non danno seguito a una aggregazione formale;
- in senso più specifico, sono laici scalabriniani coloro che intendono far parte di un movimento dei laici e che pertanto sono disponibili a un percorso di formazione e a una aggregazione formale, con un impegno di partecipazione che si estende nel tempo. Si distinguono dai collaboratori e dai volontari, oltre che per il percorso di formazione, anche per specificità della scelta e la durata dell’impegno.
Il carisma oltre gli schemi abituali
Se in passato i laici si impegnavano nelle attività delle Congregazioni grazie alla loro vicinanza ai missionari e missionarie, negli ultimi anni le cose stanno un po’ cambiando. Vediamo coinvolgersi nel lavoro con i migranti persone di diverse età con caratteristiche differenti: giovani universitari, pensionati, professionisti di varia provenienza.
È il carisma che fa avvicinare molte persone che pur non conoscendo né Scalabrini né la Congregazione si trovano poi ad avere punti in comune e trovano una nuova “famiglia” dove poter dedicare il loro tempo. Ci sono per esempio diverse persone che fanno parte del mondo cattolico ma hanno bisogno di conoscere e mettersi a servizio di un carisma ben delineato come quello scalabriniano. E poi ci sono molte persone lontane dalla Chiesa ma che riconoscono un valore unico alla famiglia scalabriniana e che avvicinandosi si identificano sempre più nell’azione dei missionari scalabriniani.
Padre Gabriele Beltrami