Comunità di fede per vivere l’interculturalità

Una testimonianza di servizio nelle parrocchie multiculturali negli Stati Uniti e in Canada
La giornata mondiale del migrante e del rifugiato quest’anno aveva come tema Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati. In uno dei suoi messaggi di preparazione a questa giornata, papa Francesco ci ha detto che molti migranti e rifugiati cattolici stanno rivitalizzando le comunità ecclesiali che li accolgono… la diversità di espressione della fede e della devozione è un’occasione per crescere nella cattolicità. E il Santo Padre ci ha chiesto come possiamo coinvolgere maggiormente i migranti e i rifugiati nelle nostre comunità.
Il video del Santo Padre ci ha presentato l’esperienza di una parrocchia di Chicago, Saint Mary of the Lake and Our Lady of Lourdes, una parrocchia che vive l’interculturalità. Vorrei condividere con voi la mia esperienza, buona e cattiva, di quasi trent’anni di servizio in parrocchie multiculturali, o multilingue, condivise, negli Stati Uniti e in Canada.
Riconoscere la diversità culturale
Nel 2007, la Conferenza episcopale degli Stati Uniti, nel suo piano prioritario intitolato Approfondire la fede, nutrire la speranza, celebrare la vita, ha stabilito come una delle priorità della sua azione pastorale il riconoscimento della diversità culturale, non solo come risposta alla profonda trasformazione demografica, ma anche come espressione del fatto che l’attenzione alla diversità non è solo una questione pratica, ma un aspetto essenziale dell’identità e della missione della Chiesa.
Nel 2016 il Center for Applied Research in the Apostolate (CARA) ha condotto uno studio, commissionato dal Segretariato per la diversità culturale della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, che ha identificato le popolazioni e le parrocchie degli Stati Uniti note per servire specifiche comunità di gruppi razziali, etnici, culturali e/o linguistici diversi. Il rapporto conclude che le parrocchie culturalmente diverse sono quelle che crescono più rapidamente negli Stati Uniti.
Una necessità imprescindibile
Sono state identificate 6.332 parrocchie che servono particolari comunità etniche, culturali o linguistiche. Si tratta del 35,9% di tutte le parrocchie degli Stati Uniti. Alcune di queste parrocchie multietniche servono due o più di queste comunità. In totale sono state identificate 6.570 comunità… 4.544 parrocchie servono comunità ispaniche o latinoamericane. Un totale di 946 comunità europee (italiane, polacche, portoghesi, ucraine…); 516 comunità afroamericane, africane o afro-caraibiche; 463 asiatiche; 101 native… Questi dati risalgono al 2016. Sicuramente i numeri sono aumentati, perché si tratta di un fenomeno in rapida crescita.
Ma non basta riconoscere la realtà multiculturale delle nostre parrocchie, dobbiamo “sviluppare la capacità interculturale dei ministri”. Questo è il titolo del manuale bilingue pubblicato dalla Conferenza episcopale degli Stati Uniti nel 2020.
La comunicazione interculturale è una necessità imprescindibile! Gesù Cristo ha comandato ai suoi seguaci di insegnare a tutte le nazioni (Mt 28,19). Così, la missione di evangelizzazione della Chiesa è incentrata sull’incontro della fede con le culture… È un processo di conversione caratterizzato dal dialogo. … Come indica la storia della Chiesa, essa non può compiere la sua missione di evangelizzazione senza diventare sempre più abile nella diversità. La missione di evangelizzazione della Chiesa è anche una missione di inculturazione del Vangelo. Allo stesso tempo, le culture devono essere evangelizzate. L’annuncio del Vangelo e il dialogo interculturale fanno crescere la nostra dimensione di cattolicità.
Vincenzo Ronchi