Padre Filippo Ferraro descrive gli ultimi aggiornamenti dalla “frontiera africana”

I partecipanti a un corso fidanzati, appartenenti a un gruppo di nuova generazione emigrata a Basilea

Tre motivi per ringraziare Dio e continuare con entusiasmo il servizio a favore dei migranti e rifugiati più vulnerabili che incontriamo e serviamo in Africa.

Carissimi amici delle missioni scalabriniane,

Vi raggiungo in questi giorni prima del Natale per portare a voi e alle vostre famiglie i più cari auguri dei missionari impegnati in Africa. È stato un anno in cui abbiamo in particolare tre significative occasioni per ringraziare il Signore e continuare con entusiasmo il nostro servizio a favore dei migranti e rifugiati più vulnerabili che incontriamo e serviamo in questa terra.

Innanzitutto, la gioia condivisa con tutta la congregazione della canonizzazione del nostro fondatore, il santo Giovanni Battista Scalabrini, momento di grazia per tutta la Chiesa universale a cui è stato donato come Padre dei migranti. Il sapere che il nostro carisma e il nostro ministero è in comunione con quello di tutta la Chiesa e che il cuore di papa Francesco è in sintonia con il pensiero e il progetto del nostro fondatore ci sostiene e incoraggia a continuare il nostro servizio, perseverando nel lavoro quotidiano al di la delle inevitabili difficolta e aprendoci a nuove sfide.

Il secondo motivo di gioia e il vedere come, dopo un lungo periodo di difficoltà e rallentamenti dovuti alla pandemia, le nostre comunità – che comunque non si sono mai fermate – hanno ripreso il loro cammino “ordinario”, sia a Cape Town che a Johannesburg.

Il lavoro pastorale continua nelle parrocchie di Holy Cross, St. Agnes e St. Patrick La Rochelle.
Lo Scalabrini Centre di Cape Town continua a essere un punto di riferimento per migliaia di migranti e rifugiati che hanno bisogno di informazioni, documenti, corsi di lingua, training per sviluppo personale o professionale e ha reso in questi anni il nome della congregazione un punto di riferimento per l’advocacy e l’accoglienza delle persone in movimento in Sudafrica.
Il centro studi sulla migrazione africana SIHMA esplora le dinamiche nel continente, fa ricerca e pubblicazioni in sinergia con altri prestigiosi istituti e università e offre formazione per agenti pastorali.

Lawrence House ospita minori, quasi tutti stranieri, con diversi bisogni e non solo si prende cura di questi singoli casi ma apre la strada a livello nazionale per migliorare la comprensione del percorso traumatico di questi ragazzi e di come offrire un accompagnamento adeguato.
Il Centro St Patrick a Johannesburg ospita progetti per migranti e rifugiati in collaborazione con i gesuiti (JRS) e altre organizzazioni, offrendo risposta a un ambiente complicato dove ci sono davvero molti bisogni e attese.

Vorrei in particolare ringraziare ASCS, che ci sostiene con il fundrasing e con il volontariato internazionale e tutti collaboratori impegnati nei nostri progetti, che con professionalità e dedizione rendono possibile tutto ciò.

Il terzo motivo è la prossima apertura della missione scalabriniana in Uganda, sulla quale vi manderemo prossimamente maggiori informazioni. Abbiamo fatto un lungo percorso in questi ultimi due anni che ci ha portato a scegliere questa terra, così generosa e accogliente verso un milione e mezzo di migranti e rifugiati (!) per iniziare un lavoro di collaborazione con la Chiesa locale per meglio accogliere e integrare questi fratelli e sorelle nelle comunità locali e assicurare a tutti un futuro migliore. C’è molto campo di lavoro per l’accompagnamento pastorale, attività sociali, ricerca e formazione e, Dio piacendo, la promozione del nostro carisma tra i laici e in prospettiva vocazionale.

Affidiamo al Signore i primi due confratelli che hanno accettato la sfida di iniziare questa missione, p. John Kawisha e p. Walter Diaz. Sono da un paio di mesi con noi a Cape Town e raggiungeranno l’Uganda a inizio gennaio. Tutto questo è fonte per noi di rinnovato entusiasmo missionario!

Concludo ringraziando tutti voi che ci seguite e sostenete, che il Signore benedica la vostra generosità e il supporto che manifestate in varie forme. Estendo a tutti voi, alle vostre famiglie e comunità i migliori auguri di buone Feste da parte di tutti noi “padri africani”, sicuri che il cuore del santo Scalabrini pulsa con forza in questa terra dove c’è tanto bisogno della nostra presenza e della sua intercessione.
Un abbraccio fraterno,

Padre Filippo Ferraro cs