SIHMA: ecco il report 2021

I partecipanti a un corso fidanzati, appartenenti a un gruppo di nuova generazione emigrata a Basilea

È disponibile online il report sulle attività condotte nell’ultimo anno dal centro studi sulle migrazioni di Cape Town diretto dallo scalabriniano padre Filippo Ferraro

Lo Scalabrini Institute for Human Mobility in Africa (SIHMA), uno dei sette centri scalabriniani di studio sulle migrazioni, ha recentemente pubblicato il suo 2021 Annual Report, il rapporto ufficiale che illustra le principali attività e i progetti condotti lo scorso anno, raccontati con obiettività scientifica e metodo rigoroso, senza perdere di vista la passione che contraddistingue le organizzazioni scalabriniane nel mondo.

Umanità pellegrina

«C’è un intero continente che trova nella mobilità umana uno dei suoi principali motori, un formidabile veicolo di scambio ma anche una fonte di pericolo e di vulnerabilità, a volte un’opportunità di crescita e di realizzazione, altre volte una trappola di disincanto e di dolore – scrive nel suo messaggio di introduzione il direttore del centro, lo scalabriniano padre Filippo Ferraro Nel ritrarre questo movimento, nel cercare di fissarlo su pagine cartacee o virtuali, svolgiamo il nostro compito di ricercatori, narratori, appassionati di umanità pellegrina».

Il report mostra i risultati raggiunti dal centro nel promuovere la conoscenza delle dinamiche della mobilità umana. Un impegno a valorizzare l’opportunità rappresentata dall’arricchimento interculturale e dall’integrazione. Dopo una prima sezione in cui viene ripercorsa la storia della presenza dei missionari scalabriniani in Africa e vengono presentati la squadra di lavoro e i partner, si passa ad approfondire le quattro aree di lavoro del SIHMA: Research, Publications, Training and Capacity Building e Events, Network and Media.

Accanto alle pubblicazioni, tra le quali spicca l’African Human Mobility Review (AHMR) fondata nel 2015 e accreditata presso il Department for High Education and Training, vengono segnalate alcune ricerche e progetti. Tra questi, lo studio Pathways of well-being and belonging among migrant youth in Cape Town, di Yusra Price; e lo Health Community Centre Project, il centro scalabriniano inaugurato nell’ottobre 2021 a Johannesburg per fornire assistenza medica di base e supporto a rifugiati, migranti e alle comunità locali.

Il SIHMA offre formazione a istituzioni, organizzazioni e individui per comprendere meglio la relazione tra gli aspetti etici della migrazione e diritti umani e per studiare come le cornici politiche incidono sulle politiche di migrazione e sviluppo; tra le iniziative promosse, il report ricorda Cathca Training, condotta in collaborazione con la Catholic Health Care Association (Cathca) e il Jesuit Refugee Service (JRS).

SIHMA: cos’è e cosa fa

Istituito nel 2014 con sede a Cape Town, in Sudafrica, lo Scalabrini Institute for Human Mobility in Africa è un’organizzazione no profit di pubblica utilità. Oltre ad organizzare seminari, conferenze e corsi di formazione, ciascun centro di studio pubblica libri e una propria rivista specializzata. Quella del SIHMA, come già detto, è l’African Human Mobility Review. L’istituto fa anche parte dello Scalabrini International Migration Network (SIMN), la rete globale che raccoglie più di 250 entità coinvolte in attività e servizi vari per aiutare le persone in movimento in tutto il mondo.