Il 6 febbraio avrà inizio l’Assemblea dei Missionari Scalabriniani che si concluderà il 9 febbraio. Sarà il primo incontro ravvicinato dopo la pandemia. Ecco come si è espresso in merito Padre Carlos Caetano, vicario regionale e tra i principali organizzatori dell’Assemblea.

Oggi, 6 febbraio, è il primo giorno dell’Assemblea dei Missionari Scalabriniani, che si concluderà giovedì 9 febbraio. I missionari sono pronti per incontrarsi nuovamente dopo anni a distanza a causa della pandemia. In merito all’Assemblea, si è espresso Padre Carlos Caetano, Vicario Regionale.

Che valenza ha l’Assemblea Regionale per i Missionari Scalabriniani?

«Ci sono vari elementi straordinari in questa Assemblea Regionale, come il fatto che sia la prima in presenza dopo tanto tempo. Queste assemblee per noi sono importanti perché è l’unica occasione di poter incontrare i nostri confratelli. Siamo una piccola Congregazione e per rafforzare i legami tra di noi e coltivare questo spirito di famiglia religiosa, almeno una volta l’anno, camminare, pregare, mangiare e ridere insieme è molto importante.

Inoltre, questa sarà la prima assemblea dopo la canonizzazione del nostro fondatore, dopo che Papa Francesco ha proposto alla Chiesa un modello di santità e un nuovo modo di promuovere il fenomeno migratorio.»

Parliamo del nuovo modo di promuovere il flusso migratorio 

«Leggendolo anche in chiave teologica, il nuovo modello della Chiesa Cattolica permette di leggere il fenomeno senza nascondere gli aspetti negativi, c’è l’azione del Signore che lavora attraverso i flussi migratori per creare un nuovo popolo con amore e carità. Il tema riprende le regole di vita degli Scalabriniani. Padre Francesco ci ha detto che siamo “gli eredi del nostro fondatore”. Dopo la canonizzazione, ci ha detto “ora tocca a voi”, perché siamo una famiglia invitata a promuovere questo spirito, a donarsi per il mondo delle migrazioni».