L’iniziativa “Draw my life. In senso inverso. Storie di donne in movimento” di Cser, realizzata con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, è arrivata alla sua conclusione con la pubblicazione del volume. Le tavole sono state sviluppate dalla disegnatrice Assia Ieradi, sulla base della sceneggiatura realizzata da Andrea Giovalè. I due giovani autori under 35 sono stati coinvolti nell’intero progetto: dalla fase di approfondimento delle due storie migratorie con le protagoniste, fino allo sviluppo della graphic novel e agli interventi di riflessione presenti nel volume. Le storie narrate partono da reali esperienze di vita, condivise con il gruppo di ricerca del CSER da Stefany Vanessa Kinger Moreno e Giulia Marchetti.

Questa è la terza incursione che il Centro Studi Emigrazione di Roma compie nel mondo dei fumetti alla ricerca di un modo diverso per raccontare le migrazioni. Dopo aver iniziato a collaborare all’edizione di Della Puppa Matteuzzi e Saresin, La linea dell’orizzonte. Un ethnographic novel sulla migrazione tra Bangladesh, Italia e Londra (Padova-Roma: Becco Giallo CSER, 2023) abbiamo infatti prodotto “Draw My Life. Tratti di umanità in cammino”, contenente due storie sceneggiate da Andrea Giovalé e disegnate da Adriano Turtulici e Riccardo Colosimo. Il fumetto ha sempre avuto un fascino particolare, capace di catturare l’immaginazione umana con storie di supereroi, mondi fantastici e avventure incredibili. Ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato, come se si fosse passati a un livello successivo. Da semplice intrattenimento, il fumetto si è evoluto in un potente strumento di comunicazione sociale, capace di influenzare il pensiero, stimolare dibattiti e promuovere il cambiamento. Questo fumetto ci offre quindi un’opportunità unica di rappresentare le esperienze delle donne migranti, di offrire uno strumento immediato di riflessione su temi cruciali e promuovere un cambiamento sociale positivo. In questo modo, i fumetti possono contribuire a formare una società più giusta e inclusiva, dove la diversità è riconosciuta come una ricchezza e non come una minaccia.