A cura di Valerio Farronato

L’8 novembre scorso, P. Davide Angeli ha compiuto 100 anni. P. Davide, da un po’ di anni, sta trascorrendo la sua anzianità a Cloz, nella Valle di Non, in provincia di Trento, presso i familiari che gli sono amorevolmente vicino. Cloz è un borgo di 800 abitanti dove l’orizzonte si confonde con i frutteti di mele, aziendalmente e professionalmente coltivati, che testimoniano la prosperità economica della valle garantita dall’ingegno e dalla laboriosità dei residenti e dei tanti immigrati.

P. Davide Angeli: 100 anni

Nei difficili anni fine ‘800 e del ‘900 dalle valli trentine partirono a frotte verso le Americhe. Oggi, queste stesse valli, necessitano di migranti. Da Cloz è partita anche una piccola, ma importane colonia di scalabriniani. Sono una quindicina i cloziani che, a partire dagli inizi del secolo scorso, hanno abbracciato il carisma di San Giovanni Battista Scalabrini, Padre dei migranti. La maggior parte di loro svolse l’attività missionaria nelle Americhe. Alcuni di essi erano figli di migranti di Cloz.

Nel piccolo paese, dove una piazzetta è intitolata a P. Beniamino Franch, i più anziani fanno memoria e mantengono viva l’opera dei loro parenti scalabriniani. P. Davide ha esercitato il suo apostolato nelle Missioni Cattoliche di Lingua Italiana tra gli emigrati in Svizzera, dove giunse nel lontano 1950. Erano anni pioneristici per gli Scalabriniani presenti nella Confederazione Elvetica. L’emigrazione italiana arrivava numerosa nella linda Svizzera per contribuire a rifare il look al paese dell’orologeria e del cioccolato.

Un drappello di giovani confratelli scalabriniani, tra cui P. Davide, contribuì ad inventare una specifica pastorale per i migranti. Una specificità dove l’accoglienza partiva dal servizio sociale (mense, asili, scuole, luoghi di ritrovo) per giungere ad una pastorale in lingua italiana nel rispetto delle numerose diversità regionali dei migranti ed educando ad una costruttiva convivenza con la realtà locale.

Oggi sembrano tempi lontani e sono rimasti ben pochi a raccontarci inizi, difficoltà e successi della fede vissuta dai e con i migranti. P. Davide ha ancora buona memoria. Con sano orgoglio afferma che il suo essere scalabriniano è stato un generoso immedesimarsi con i migranti e annota che i suoi 100 anni, di cui 74 di sacerdozio, coincidono con la lenta, anche se sempre in fieri, presa di coscienza da parte dei migranti di sentirsi parte della Chiesa locale. Per questo sono sempre benvenute le iniziative di incontro, di conoscenza e apprezzamento delle diversità, avviando profetici percorsi di comunione. Nei 100 anni di P. Davide c’è questo e tanto altro.

Nelle manifestazioni di augurio che hanno celebrato il secolo di vita da lui raggiunto è emerso come i missionari scalabriniani e i migranti di Cloz abbiano scritto belle storie di fede là dove hanno operato. In occasione di questo giubileo, Cloz si è mosso tutto. In primo luogo i familiari, poi la comunità parrocchiale e le autorità comunali, che hanno coinvolto le autorità regionali e anche i mezzi di comunicazione.

Il 7 novembre, vigilia del compleanno di P. Davide, una partecipata veglia di preghiera, ben preparata dal gruppo missionario parrocchiale, ha fatto memoria dei missionari scalabriniani del paese ed ha invocato il dono dell’accoglienza dei migranti. L’8 novembre, giorno dei 100 anni, i familiari di P. Davide, utilizzando moderni mezzi di comunicazione, l’hanno riservato all’incontro con i parenti vicini e lontani, in particolare con le due sorelle e i nipoti del festeggiato, residenti in California, con alcuni amici e ai messaggi dei confratelli scalabriniani.

Domenica 10 novembre la solenne Celebrazione Eucaristica si è rivelata un inno alla Vita. La partecipazione del popolo, la preghiera, il grazie, la gioia, il canto, l’applauso caloroso, intenso e prolungato hanno osannato al bello della vita, che il festeggiato, con un breve, ma commosso e limpido grazie ha rivolto al Dio della Vita, alla famiglia, ai suoi paesani e alla sua famiglia scalabriniana.

Il tutto si è completato con un ricco aperitivo offerto alla comunità e un festoso pranzo con familiari e amici.