“Dio si trova dove il sangue dell’uomo non viene versato”
(G.I. Gurdjieff)

In questi tempi di incertezza e crisi globale, il mondo affronta sfide sempre più gravi che minacciano la vita e la dignità di milioni di persone. I venti Paesi più impoveriti (L20), già segnati da povertà estrema, insicurezza alimentare e accesso limitato all’assistenza sanitaria a causa di conflitti geopolitici, cambiamenti climatici e instabilità economica devono ora affrontare un ulteriore colpo devastante: la chiusura di USAID (United States Agency for International Development).

Questa decisione non è solo una questione finanziaria: rischia di compromettere interventi vitali e di aggravare ulteriormente le condizioni di milioni di persone. La riduzione degli aiuti mette in pericolo vite umane, interrompendo l’accesso a cure mediche essenziali, cibo e servizi di base. È fondamentale agire per evitare un ulteriore deterioramento delle condizioni nei Paesi più fragili, considerando che il contributo di USAID rappresentava circa il 47% dell’aiuto umanitario globale:

  • In Africa, dove si concentrano la maggior parte dei Paesi L20, la chiusura di USAID significa la perdita di oltre 17,4 miliardi di dollari (dato 2023), di cui un terzo destinato a progetti sanitari essenziali per milioni di persone, tra cui cure materne, nutrizione, accesso all’acqua potabile, igiene e distribuzione di farmaci antiretrovirali contro l’HIV.
  • Negli altri continenti, la situazione non è meno critica: molte ONG stanno già sospendendo programmi essenziali. In Pakistan, le attività di supporto alle comunità colpite dalle inondazioni sono state interrotte; in Siria, Haiti e Medio Oriente, la chiusura di cliniche e centri medici finanziati da UNICEF e OMS sta privando milioni di rifugiati di cibo e cure mediche essenziali.

Le Nazioni BRICS+ hanno promosso un impegno per la cooperazione Sud-Sud e una visione condivisa di un mondo più equo e inclusivo. In questo contesto, chiediamo loro di intervenire con urgenza per colmare questo vuoto e adottare misure concrete volte a:

  • Incrementare l’assistenza umanitaria immediata, per tutti i progetti ma anche istituendo un Fondo dedicato ai Paesi L20 per facilitare l’accesso a finanziamenti sostenibili.
  • Condividere competenze, tecnologia e risorse per migliorare le infrastrutture sanitarie e garantire la disponibilità di medicinali e vaccini essenziali nelle situazioni critiche.
  • Offrire assistenza tecnica, formazione ed educazione, rafforzando le capacità delle comunità locali e delle istituzioni nei Paesi periferici e semi-periferici, affinché possano guidare autonomamente il proprio sviluppo.

È essenziale agire subito per evitare conseguenze ancora più gravi. Questo è il momento in cui i paesi BRICS+ possono dimostrare leadership e solidarietà, contribuendo a un futuro più stabile e sostenibile per tutti.